Fishing Lab? Il nostro posto del cuore

 In blog, Firenze

La giornata è speciale e la serata dovrà essere memorabile. L’ho giurato a me stessa già da una settimana. Oggi, Fabio torna a casa dal suo viaggio di affari negli Stati Uniti. Tre settimane che non ci vediamo… io sfiderò il traffico tardo pomeridiano e andrò a prenderlo in macchina all’aeroporto.

Mi aspetto che lui se la senta di sfidare l’effetto jet lag del volo transcontinentale e non mi dirà di no.
Venerdì sera e aver trovato un tavolo per due da Fishing Lab a Firenze non è pura fortuna. Ho prenotato da qualche giorno e ho fatto bene.
La prenotazione è per le 22, così lui avrà il tempo di farsi una doccia, bersi un caffè all’italiana; al resto ci penso io. Ho scoperto Fishing Lab in queste settimane da single… la mia amica Francesca, per smuovermi dalla nostalgia di Fabio, mi ci ha trascinato una sera e, capperi, se mi è piaciuto!
L’ambiente è un museo, in pratica. Ci sono rovine romane e affreschi del 1300 al primo piano. Ed è lì, sotto gli occhi di Dante e Boccaccio, che ho voluto il mio tavolo. Piccolo e un po’ defilato. Perfetto per guardarlo negli occhi… Per colpirlo al cuore direttamente, dopo averlo scaricato a casa sua con i bagagli e un segno di rossetto sul mento, sono pronta per iniziare la mia “commedia della seduzione”. Indosso l’abito rosa antico che mi ha regalato lui per il mio ultimo compleanno, mi trucco e poi mi avvio verso Fishing, via del Proconsolo, non lontanissimo dalla stazione, dove mi porta l’autobus. Aver trovato di nuovo il parcheggio sotto casa è sicuramente un segno nel cielo che vuole benedire la mia serata. Arrivo alle 9 e 45, per una volta non sarà lui ad aspettarmi, ma mi farò trovare già seduta. Sono le 21 e 10 e Fabio non arriva. Resisto alla tentazione di chiamarlo e dopo altri 5 minuti, solo il mio sorriso angelico riesce a convincere il bel cameriere che, davvero tra qualche minuto sarò in grado di ordinare.

Poi sento la voce di Fabio, al piano di sotto. E’ visibilmente stanco, forse un po’ assonnato, ma molto contento di essere arrivato in questo posto che ancora non conosceva. “Ma come, un museo in cui si mangia il pesce?”
Scorre il menu da dietro le lenti, lo vedo smarrito… troppe cose tutte buone. Quale scegliere?
Mi chiede come lo abbia scoperto, questo museo dove si può cenare; gli piace perché è vivo, spontaneo, semplice ma raffinato. E’ pieno di gente carina e sorridente. Mi dice che c’è un’atmosfera informale ma chic. Non posso che essere d’accordo. Prenderlo anche per la gola è diventata una sfida, stasera.
Dopo tanti giorni negli States non può non sentire il bisogno di un buon primo. Gli lascio guardare il menu e vedo i suoi occhi illuminarsi di fronte alla pagina del crudo. Vuole iniziare con un assaggio di ostriche, gamberi rossi e scampi. “Vedi come è semplice tesoro? Puoi scegliere i singoli pezzi e comporre il tuo piatto come vuoi tu”. Decide la sua composizione, mentre gli consiglio di assaggiare un buon piatto di pasta. Dopo tre settimane gli Spaghetti alla Chitarra fanno proprio al caso suo. “Per il vino decidi pure tu” gli lascio l’illusione di aver almeno una possibilità di scelta. Vedendolo ancora confuso, non so se da me, dal fuso orario o da Fishing Lab, gli sfilo la carta di mano e ordino il mio preferito. Ci bastano due calici.
Gli spiego che qui si possono comporre i piatti a piacere, quasi tutti i vini della carta sono disponibili anche al calice, c’è un’offerta così ampia che si può spaziare dal crudo ai primi; dalla cucina tradizionale allo street food. Subito dopo ecco che arrivano i nostri calici di vino, il tempo di un cin e già vedo i suoi occhi socchiudersi. Ma basta l’arrivo del crudo per risvegliarlo. Mi racconta qualcosa del meeting e di quanto Boston continui a rimanere “europea”. Ma, con gli spaghetti, Fabio sembra ritrovare tutto il suo patriottismo. La pasta arriva col suo profumo di mare e di lemongrass. Arrotola gli spaghetti alla forchetta con maestria e golosità. E adesso aspetta con ansia anche il dessert, mentre ha già ordinato un altro calice di vino. Io, da parte mia, mica sono stata a Boston: non riesco ad evitare i Buns di Tonno, mezza porzione di pura delizia prima: burger di tonno con cipolline caramellate, senape e pomodori al forno. Lo faccio seguire da una fritturina e salto il dolce, per una volta.

“Fishing Lab sarà il nostro posto del cuore” Sono le ultime parola che Fabio pronuncia sul mio divano… sarebbe un peccato svegliarlo. Gli sistemo un cuscino dietro la testa, gli sfilo gli occhiali e lo lascio in soggiorno. Anche perché io, in camera, ho qualche pacchettino da aprire e parecchie chiacchiere da scambiare con Francesca. In fondo è anche grazie a lei se ho scoperto Fishing Lab.

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