Sei un tipo da Tapas?

 In blog, Firenze, Montecatini

Nel Barrio Gotico, a Barcellona o a Siviglia, nel cuore di Triana; un tempo, pensare alle Tapas significava necessariamente ritornare col pensiero a qualche viaggio in Spagna.
Oggi è possibile gustarle anche in Italia, di solito all’ora dell’aperitivo.

Molti dubbi restano sull’origine del nome, anche se si sa per certo che, in terra Iberica, questi stuzzichini si chiamano così da molti secoli.
C’è chi fa risalire la parola “tapas” all’usanza di coprire la coppa del vino con una fetta di pane o di formaggio, per evitare che i moscerini, numerosissimi nelle giornate più calde, finissero come indesiderati ospiti nella bevanda.
Altri, invece, pensano che il nome sia un semplice richiamo al “fermare” lo stomaco in attesa dell’ora di cena che, si sa, per gli spagnoli non arriva quasi mai prima delle 22.

Apprezzate sia calde che fredde e da mangiare possibilmente con le mani, evitando le posate, le Tapas sono piacevoli intermezzi “rompi-fame”, ma possono anche essere consumate come “portate” durante i pasti principali.

Fishing Lab offre, oltre a vari tipi di “Street Fish”, tre tapas diverse che possono essere consumate al tavolo o al banco ma che, grazie alla praticità dei loro contenitori, possono essere trasportate comodamente dove si voglia.
Scendendo nel dettaglio, i Calamari Pops sono gustosi anelli fritti e sono presentati all’interno di un cono di carta speciale che li mantiene caldi e croccanti.
I Fish and Chicks, invece, sono filetti di gallinella di mare fritti in un’originale panatura di ceci, mentre la terza proposta è una rivisitazione della pizza -da (as)porto- guarnita con burrata, pomodori semi dry e con le famose alici di Cetara; una vera prelibatezza, servita in una comoda scatola di cartone che permette di portarla via e di mangiarla dove si vuole.

I calamari e le gallinelle di mare sono pietanze perfette per tutti, perché sono realizzate con ingredienti no-gluten.
E allora, per restare in tema: “Vamos a tapear!”

Post suggeriti